Un itinerario che da Torino porta verso l’inizio della Val Susa e precisamente ad Avigliana, un popoloso centro della vallata che regala numerosi percorsi adatti a tutti i tipi di camminatori. Quello proposto piuttosto impegnativo, risale le colline moreniche alle spalle del paese verso il castello, massi erratici e scorci sugli omonimi laghi. Si riscende per poco, per poi risalire verso Montera e percorrere il famoso e panoramico Sentiero dei Principi, frequentato sia da escursionisti che dagli amanti della mountain bike. Uno dei panorami migliori sulla Sacra di San Michele, ex monastero benedettino arroccato sulla sommità del monte (alt. 962 metri), uno sperone roccioso appartenente al gruppo del Rocciavré nelle Alpi Cozie . Dopo la visita, si riscende sulla vecchia mulattiera in direzione della stazione di Sant’Ambrogio. Una splendida escursione da poter fare in giornata da Milano, con tanto di aperitivo di ritorno a Torino in attesa del treno che vi riporterà verso casa.
🚂Linea: Torino-Susa, stazione di Avigliana
🚂Linea: Susa-Torino P.N, stazione di Sant’Ambrogio di Torino
🏃Lunghezza:15,1km
⏰️Durata: 5h20
↗️Dislivello: 750m in salita, 740m in discesa
☀️Periodo consigliato: tutto l’anno, da evitare nelle calde giornate estive.
💪Difficoltà: mediamente impegnativo
La stazione di Avigliana si trova sulla linea Torino-Susa una delle ferrovie più antiche in Italia, inaugurata nel 1854. Nonostante la veneranda età della linea il fabbricato viaggiatori, non è di grande interesse architettonico. Preso il Corso Laghi e poi Via San Giuseppe, si arriva nel piccolo centro del paese in stile tipicamente piemontese, simile a tanti borghi del Canavese. Si passa accanto al prestigioso edificio trecentesco di Casa Senore, importante testimonianza architettonica del Medioevo situata in Via Galinier. Poco più avanti prendendo la via Ortigiara, si risale prima su asfalto e poi su strada sterrata per una deviazione verso il panoramico Castello di Avigliana sul Monte Pezzulano (467 m s.l.m).
Il castello è uno dei più antichi del Piemonte, risale al 942 e fu fatto costruire per volere di Arduino Glabrione, marchese di Torino, diventando per secoli simbolo e porta di accesso della Val Susa. Visto la sua importanza strategica, fu oggetto di numerosi ampliamenti, munito di mura merlate e ponti levatoi e naturalmente spesso saccheggiato. Con il tempo perse poco per volta l’aspetto di maniero feudale, per trasformarsi in una fortezza. Venne definitivamente distrutto dalle truppe francesi del maresciallo Catinat nel 1691, durante la sua campagna militare che portò alla conquista di Nizza, della Savoia transalpina, oltre che alla distruzione di numerose città tra cui la stessa Avigliana. Da qui si ha un bel panorama sul comune, i laghi e del Monte Pirichiano su cui domina in tutta la imponenza la Sacra di San Michele.
Si riscende per poco per tornare ad un incrocio già incontrato in precedenza, per seguire le indicazioni che conducono alle Rocce Rosse (472 m s.l.m), altro punto panoramico sulla valle tra pietre dalla forma aguzza e dalla colorazione particolare.
Si riscende a questo punto in un percorso che continua a valorizzare la zona sopra l’abitato di Avigliana, ricco sia di sia di testimonianza storiche che naturali. Lungo il tragitto si incontra infatti il Roc D’Pera Piana detto anche il Cit Cervin, un masso erratico all’interno del bosco, utilizzato anche come palestra di roccia. Continuando si arriva a Pera Piana, dove oltre al paesaggio sui laghi e sulla palude sottostante, è visibile una roccia montonata con la superficie ricoperta da lunghe linee parallele create dal movimento del ghiacciaio che un tempo ricopriva la Val di Susa. Si prosegue verso il panoramico Monte Capretto (473 m s.l.m),per poi riscendere a in direzione della palude, passando al di sotto di un abitazione. Qui il sentiero si incrocia con una strada sterrata.
Si prende la direzione opposta alla cappella votiva in Via Monte Capretto, continuando sempre dritto oltre il maneggio per poi arrivare su strada asfaltata non in sicurezza ma larga e poco trafficata: la Via Prole che si percorre fino ad arrivare all’incrocio.
Qui prendendo la stradina tra le abitazioni, si trova poco più avanti il sentiero (un po’ nascosto) che risale deciso nel bosco verso Mortera. Un percorso poco panoramico che oltre alle indicazioni classiche (sentiero 501) è segnalato da frecce blu di una gara podistica. Il sentiero sbuca su strada asfalta poco sotto alla frazione di Avigliana, dove la maggior parte degli escursionisti lascia la macchina per percorrere il famoso e panoramico Sentiero dei Principi.
Un percorso che prende il nome da una vicenda storica del 1836, quando Carlo Alberto decise di trasferire dal Duomo di Torino alla Sacra di San Michele ben 27 salme appartenenti al suo casato, utilizzando questo largo sentierone che risale la collina morenica. Un desiderio del monarca piemontese per far rivivere il luogo, all’epoca ormai abbandonato da due secoli dai frati benededittini che qui risiedero un lungo periodo. Si cammina una prima parte in piano con la vista che spazia su Avigliana fino alla località Case Pogolotti, dove si trova anche una fontana per poi risalire con un dislivello non troppo impegnativo verso il panoramico Picco del Faro. Un percorso adatto anche alle MTB, non ombreggiato e da prestare attenzione soprattutto con i cani vista la presenza di numerosi nidi di processionarie.
Dal Picco del Faro, il sentiero ora continua in piano con panorami sempre più vicini sulla Sacra di San Michele, terminando su strada ed arrivando nel grande parcheggio in prossimità di un ristoro. Re Carlo Alberto di Savoia, desideroso di far risorgere il monumento che era stato l’onore della Chiesa piemontese e del suo casato, decise di collocarvi la congregazione religiosa dei frati rosminiani che ancora oggi risiede qui. L’imponente edificio fu inoltre di importante ispirazione per Umberto Eco per l’opera il Nome della Rosa. Oggi è un luogo di visita di numerosi turisti religiosi e non, facilmente raggiungibile in treno.
Terminata l’eventuale visita alla Sacra di San Michele, si prende l’antica mulattiera, passando per la graziosa borgata di San Pietro ai piedi del Monte Pirchiriano, dove si trova una graziosa chiesetta settecentesca. Da qui attraversata la frazione si seguono le indicazioni che riportano in prossimità di un parcheggio ed ancora sulla vecchia mulattiera/ via crucis che scendendo regala scorci su Sant’Ambrogio di Torino, destinazione finale dell’escursione. L’occhio non può cadere, guardando dall’alto il comune, su una serie di edifici industriali: il Maglificio Fratelli Bosio caratterizzato da un stile gotico ed da un’ architettura eclettica, attivo tra il 1871 ed il 1953 ed in cui lavorarono fino a 1.000 operai.
La mulattiera termina in Via Pirchiriano a Sant’ Ambrogio, non lontano dall’importante castello del paese che ebbe una funzione di base politico-amministrativa tra l’Abbazia, isolata sul monte, e l’area della valle. Il borgo situato lungo la Dora Riparia, vista la posizione strategica, divenne ben presto un importante centro commerciale della Val Susa, protetto da un’ampia cinta muraria e da due torri quadrate, dette della dogana e del feudo. Si percorre la Via Umberto Primo fino all’incrocio con Via Caduti per la Patria, dove continuando dritto si arriva in stazione. Un piccolo fabbricato viaggiatori, simile a tante stazioni piemontesi in cui fermano mediamente un treno ogni 2 ore. Si lascia così la Val Susa, promettendosi di tornare quanto prima, in questa zona così comoda da raggiungere in treno da Milano.
STAZIONE DI AVIGLIANA- AVIGLIANA: 10 min
AVIGLIANA-CASTELLO: 15 minuti
CASTELLO-PIETRE ROSSE: 10minuti
PIETRE ROSSE-MONTE CAPRETTO: 15min
MONTE CAPRETTO- INCROCIO VIA MONTE CAPRETTO/ VIA PROLE: 30min
INCROCIO VIA MONTE CAPRETTO/ VIA PROLE-MORTERA: 1h10
MORTERA- SACRA DI SAN MICHELE: 1h 20
SACRA DI SAN MICHELE-SAN PIETRO: 20min
SAN PIETRO- STAZIONE DI SANT’AMBROGIO DI TORINO: 1h10