Il 28 Aprile 1955, partì l’ultimo tram da Varese a Ghirla, il tramino bianco che attraversava la Valganna e poi si diramava da una parte verso Luino e dall’altra verso Ponte Tresa. L’itinerario in Valganna percorre solo una parte della Via Francisca del Lucomagno da Pavia a Costanza. Un percorso di bassa montagna, tra il Lago di Ganna, Ghirla, zone umide e siti religiosi di grande importanza storica per poi scendere verso Lavena Ponte Tresa con uno spettacolare panorama sul lago di Lugano. Oggi del sedime ferroviario rimangono alcune tracce visibili lungo il percorso, in una zona che oggi risente del grande traffico e della posizione vicino al confine con i suoi pro e contro. Passare il confine a piedi e tornare in Italia via Lugano con il tram svizzero, farà riflettere su quanti errori sono stati fatti nel passato per quanto riguarda il trasporto pubblico italiano.
🚂Linea Milano- Varese: stazione di Varese o Varese Nord (andata)
🚌Bus Varese- Ghirla-Ponte Tresa: fermata di Baita San Gemolo (andata e ritorno)
🚋Tram Ponte Tresa-Lugano: fermata di Ponte Tresa (percorso consigliato per il ritorno)
🚂Linea Locarno-Milano, stazione di Lugano (percorso consigliato per il ritorno)
🏃Lunghezza: 16,5km
⏰️Durata: 4H25
↗️Dislivello: 130m in salita 310m in discesa
☀️Periodo consigliato: tutto l’anno
💪Difficoltà: media
Dopo aver raggiunto la stazione di Varese in treno si prende l’autobus in direzione di Ghirla /Lavena Ponte Tresa per scendere alla fermata di Baita San Gemolo. Ci si trova al confine del Parco Regionale del Campo dei Fiori, in prossimità dell’ex zona mineraria di Valvassera . Attraversata la strada, si prende il sentiero verso Ganna. Si così passa alla Fonte di San Gemolo dove non lontano si trova anche la cappella dedicata al santo ed edificata nel XIV secolo. San Gemolo, faceva parte di una comitiva di pellegrini, che insieme allo zio vescovo e ad un compagno furono derubati da un gruppo di briganti. Gemolo fu decapitato ma la leggenda narra che si rialzò prese la sua testa e diresse a cavallo dallo zio vescovo che lo aspettava, per morire così serenamente. La leggenda narra che le pietre di porfido rosa della fonte, meta di pellegrinaggio, abbiano la caratteristica colorazione proprio per il sangue versato dal santo.
Si continua, percorrendo una delle tappe della Via Francigena del Lucomagno, la zona umida in prossimità del Lago di Ganna, specchio d’acqua di origine glaciale, proseguendo verso il borgo di Ganna dominato dal Monte Mondonico. Qui è presente la splendida Badia di San Gemolo, dedicata anch’essa all’omonimo santo e dove nell’altare sono conservati i suoi resti per volere dello zio vescovo. L’edificio risale al 1100-1125 ed era posizionato in una zona strategica lungo un’importante via di comunicazione. Oltre alle case dei monaci, il chiostro ed il campanile in stile romanico era presente una foresteria per l’accoglienza dei pellegrini. Di grande interesse sono gli affreschi all’interno della chiesa tra cui la Madonna della Misericordia.
A questo punto si percorre la pista ciclopedonale per arrivare sulle sponde del Lago di Ghirla, altro lago di origine glaciale che nelle giornate invernali più fredde si ghiaccia interamente e per questo motivo nel 1914 proprio qui si disputò il primo campionato italiano di pattinaggio su ghiaccio. A Ghirla è tappa fondamentale la graziosa ex stazione del treno in stile liberty opera dell’architetto milanese Giuseppe Sommaruga, massimo esponente del liberty italiano e che progettò tra l’altro il Grand Hotel Campo dei Fiori con la sua funicolare e Palazzo Castiglioni a Milano, il manifesto artistico del liberty meneghino. Si continua così verso l’antico Maglio Pavoni, importante testimonianza di archeologia industriale in cui si forgiavano vari utensili. Da qui si prosegue verso Raglio e poi in via Taverna verso Marchirolo, la parte meno interessante dell’itinerario (ma sempre in sicurezza) che porta in seguito verso la località Campaccio affiancando la strada statale, grandi magazzini, ristoranti di sushi…
Dal Campaccio riparte il meraviglioso itinerario che percorre il vecchio tracciato della ferrovia scendendo verso Lavena Ponte Tresa tra ponti, gallerie il tutto percorrendo il Parco dell’Argentera. All’interno di questa oasi di pace si trovano quattro mulini abbelliti nel Novecento da dipinti che riprendono dei soggetti cavallereschi oltre ad un laghetto artificiale alimentato dalle acque del torrente Drovana. Scendendo sul vecchio tracciato si ha un panorama sulla zona alle spalle di Luino e quella sudoccidentale del Malcantone svizzero. Il percorso termina in via Bona a Lavena Ponte Tresa.
Arrivati in paese, si scende verso il lungolago, dove si trova la vecchia stazione della tranvia in un panorama spettacolare sul Lago di Lugano e sul Monte Caslano. Poco lontano dall’ex stazione, è presenta una fermata del bus. Purtroppo a Ponte Tresa i bus verso Varese non sono molto frequenti. Il consiglio è quello di recarsi oltre il confine svizzero per poi prendere la tranvia Ponte Tresa-Lugano modernizzata negli scorsi anni. A Lugano si prende il treno per far ritorno a Milano, con grande nostalgia e pensando al grande potenziale turistico che avrebbe oggi la tranvia della Valganna se fosse ancora in funzione.
BAITA SAN GEMOLO- GEMOLO: 30min
GEMOLO- BADIA DI SAN GEMOLO: 20min
BADIA SAN GEMOLO- GHIRLA: 50min
GHIRLA- CAMPACCIO: 1h10
CAMPACCIO-LAVENA: 1H10
LAVENA- FERMATA TRAM PONTE TRESA: 25min