Un viaggio dall’Italia alla Romania in treno per conciliare la mia passione per le ferrovie, l’Est Europa e naturalmente lo stile di vita ecologico in viaggio. La mia idea era quella di ricreare un itinerario estivo ma anche autunnale che ripercorresse alcune zone dell’Impero Austroungarico tra capitali europee, mare, montagna e bagni termali! Questa linea immaginaria chiamata il Treno delle Vacanze dell’Impero Austroungarico, ha come tappe: Budapest, Timisoara, Baile Herculane, Vienna e Trieste.
ANDATA:
🚂Treno EC Milano C.le-Zurigo: 3h17
🚂Treno EN Zurigo HB-Budapest Keleti: 11h39
🚂Treno IR Budapest-Timisoara: 5h26
🚂Treno IR Timisoara- Baile Herculane: 3h17
RITORNO:
🚂Treno IR Baile-Herculane-Arad: 4h30
🚂Treno EN Arad-Vienna Hbf: 7h50
🚂Treno EC Vienna Hbf-Trieste C.le: 9h18
🚂Treno Frecciarossa Trieste-Milano: 4h10
Si parte alle 17.10 da Milano Centrale in direzione di Zurigo, il viaggio dura circa 3h ore e mezza.Alle 21.40 dopo un’ora di attesa mi aspetta il treno per Budapest.
Nella mia cuccetta singola si viaggia attraverso la Svizzera, Liechtenstein, Austria ed infine in Ungheria, dove arrivo in perfetto orario alle 10.40, alla stazione di Budapest Keleti. Uno stop di un giorno a Budapest. Tra le tante attrazioni, personalmente non mi faccio mai mancare un giro sulla funicolare Budavari Siklo, per una passeggiata panoramica con vista sul Danubio tra la collina del Castello, il Palazzo Reale e Palazzo Sandor. Una visita alla famosa Sinagoga Tabakgasse, completata nel 1859 nonché la più grande d’Europa, per concludere la serata nelle famosissime Terme Szécheny. Ma la mia attrazione preferita è la Ferrovia dei Bambini, una linea finanziata ai tempi dall’Unione Sovietica per far apprendere i vari mestieri ferroviari che ancora oggi è gestita, seppur in maniera adattata ai tempi, dai ragazzini con la supervisione di un adulto. Prima di ripartire pranzo al Mercato Centrale, meraviglioso edificio in stile neogotico, pieno di specialità ungheresi.
A Budapest Keleti, mi aspetta il treno Intercity Muntenia. Si percorre verso sud la Nagy Aföld, la pianura ungherese, tra campi di girasole,granoturco e tipici villaggi agricoli. Si arriva a Lököshaza ultima città ungherese, una sosta di 40 minuti e poi un secondo controllo dei passaporti a Curtici, prima stazione romena, ricordandosi di mettere l’orologio un’ora avanti.
Alle 21.35, arrivo a Timisoara, detta anche la Mica Viena (piccola Vienna). Tre giorni alla scoperta della città più importante della regione del Banat, dove fin dai tempi dell’Impero convivono abitanti di lingua romena, ungherese tedesca,serba e ceca. Si incomincia da Piata Unirii, con le due cattedrali, una cattolica e l’altra serba ed il Museo Nazionale. Splendide le abitazioni in stile secessionista viennese del centro storico: Timisoara possiede infatti il maggior numero di edifici storici dell’intera Romania e non solo nel centro città. A nord della piazza Unirii in prossimità del curatissimo Parco Botanico, si trova il Museo della Rivoluzione Romena. All’interno vengono raccontati gli episodi di protesta del Dicembre 1989, che iniziarono proprio a Timisoara, e precisamente in Piazza Maria, per poi diffondersi in tutta la nazione, facendo di fatto cadere la dittatura di Ceausescu il 22 dicembre. Sempre nella zona centrale città si trova la Sinagoga di Cetate inaugurata nel 1865 e progettata dall’architetto viennese Karl Schumann.In città prima della guerra abitavano circa 13.000 ebrei, oggi la comunità è ridotta a circa 600 membri.
Si prosegue verso Piazza Libertatii, costruita in stile barocco tra il 1731 e il 1734 con la statua, opera di due artisti viennesi , raffigurante la Vergine Maria e Giovanni Nepomuceno, santo patrono della Boemia e del cattolicesimo nel Banat. Altro luogo d’incontro dei timisoareni, è la Piazza Operei dove si trova l’imponente teatro unico al mondo, offrendo spettacoli in tre lingue romeno, ungherese e tedesco e la Cattedrale Metropolitana di rito ortodosso, diventata il simbolo della città. L’edificio religioso, completato nel 1941 in un particolare stile chiamato neo-moldavo,riprende i monasteri tipici dell’est della Romania.
Spostandosi nella zona del più ad est, si costeggia prima il Canale Bega navigato da caratteristici vaporetti, passando prima per il Parco delle Rose e poi per il Parco dei Bambini, due dei numerosi giardinidella città. Si arriva così al Ponte Decebal, costruzione che fu premiata all’Esposizione Universale di Parigi del 1910, in una città così avanguardistache fu la prima ad essere illuminata con l’energia elettrica nel 1884. Si entra così nel quartiere Fabric, altri interessanti palazzi storici, la chiesa cattolica ungherese in stile neogotico Millenium e la seconda Sinagoga(delle tre presenti in città). Poco lontano dalla Piazza Traian cuore del quartiere si arriva ad uno dei tanti mercati cittadini. Tantissimo streetfood dai langosi (fritelle salate), mici (sorta di polpette alla griglia), pleskavita (hamburger più speziato) fino ai banchi di colmi di ogni tipo di sottaceti (muraturi). Timisoara offre una vita notturna da fare invidia a tante città italiane, locali così underground che sembra di stare a Vienna e Berlino. In un locale all’interno di una splendida villa, nella zona di Piazza Balcescu, si trova il Muzeul Consumatorului Comunist ( Museo del Consumatore Comunista) dove sono stati ricreati gli ambienti di una casa durante la dittatura romena e dei relativi oggetti di uso quotidiano. La città è cosmopolita per motivi storici, ma alta è la presenza straniera dovuta al rinomato Politecnico alla Facoltà di Medicina e alle aziende Hitech, che oltre a renderla una delle città più internazionali del paese, garantisce anche frequenti collegamenti aerei con numerose città europee. Timisoara, Capitale Europea della cultura 2023, è una città in continua evoluzione, moderna come si percepisce a camminare nel quartiere del MALL ma in cui si respira un’atmosfera mitteleuropea mischiata al periodo comunista. Oltre alla possibilità di girare la città in bicicletta o di rilassarsi nelle piscine pubbliche, in città è presente un moderno centro termale: Termalum SPA.
Dopo tre giorni nella Mica Viena, raggiungo la stazione, dove poco prima delle 14 il treno Traianus in servizio da Budapest a Bucarest, mi porterà in circa 3 ore a Baile Herculane nella regione del Caras Severin, ai tempi ultimo avamposto dell’Impero Austroungarico. Il nome della località deriva dalle varie leggende in cui viene narrato il passaggio di Ercole ed il suo incontro con alcuni personaggi di questi luoghi montani caratterizzati da grotte e anguste gole scavate dal fiume. La stazione di Baile Herculane è considerata una delle più belle al mondo, in stile barocco con una grossa cupola, mosaici, lampade eclettiche ed una pensilina su cui crescono lussureggianti piante che creano un tunnel verde sulla banchina. Il treno arrivò qui nel 1886, prima la stazione era una residenza di caccia dell’Imperatore Austriaco e lo stile riprende un castello dell’Imperatrice Maria Teresa D’Austria.
Il comune a qualche chilometro di distanza dalla stazione,nel Parco Nazionale Domogled Valea Cernei,fu un ambita meta termale dei reali e dell’aristocrazia asburgica, tra cui la Principessa Sissi. In hotel mi accolgono con una palika (grappa) o una visinata (liquore di ciliegie), insieme allo splendido panorama sul fiume Cerna. Nella struttura vi è la possibilità di usufruire 24h su 24 della piscina termale dell’albergo in riva al fiume e la cucina, aperta tutto il giorno, offre piatti della tradizione romena vari tipi di Ciorbe (zuppa), Salata de Vinete( crema di melanzane affumicata), papanasi (fritelle dolci con panna acida e marmellata). La cittadina è oggi una meta quasi esclusivamente di un turismo romeno che ama rilassarsi nelle pozze di acque termali(viste le svariate proprietà curative respiratorie, dermatologiche, gastrointestinali), perpraticare escursioni nel Parco Nazionale Domogled Valea Cernei ed assistere a vari festival di musica popolare. Il centro è meraviglioso, sebbene alcuni edifici di rilevante importanza storica siano abbandonati. Si passeggia tra antichi bagni termali,fontane, hotel di lusso in stile barocco così come il vecchio casinò che si mischiano ai palazzoni d’epoca comunista. L’edificio, nonché monumento storico più sorprendente, è il bagno termale il Baile Neptun risalente al 1883, in stile liberty e collegato all’altra sponda del fiume da un tempo sfarzoso ponte in ferro battuto. Un altro sito molto interessante è il Bagno Apollo, non lontano dalla statua di Ercole, dove all’interno è presente un museo e sono mantenuti gli ambienti delle vecchie terme, insieme a tanti altri edifici che rappresentano l’eredità culturale delle cittadine termali europee. L’escursione assolutamente da fare in zona è quella che raggiunge la cima Domogled (1105m), abbastanza impegnativa e con qualche tratto esposto. Un tragitto dove il bianco delle rocce calcaree fa contrasto con il verde dei pini, passando per la caratteristica grotta di Sarban, la vetta del Domogled Mic per poi arrivare dopo circa 2h in cima al Domogled, da dove si ha un panorama che arriva fino al Danubio, i Monti Retezat e Mehedeninti. Il plus di un escursione in questa zona è la possibilità una volta tornati a valle di fare il bagno nelle pozze termali libere, sorseggiando una birra e sgranocchiando dei pufuleti (patatine di mais) insieme alla popolazione locale.
Alle 20 ho il treno che mi porterà verso Arad città a Nord della Romania non lontano dal confine ungherese, dove alle 1.30 prenderò il treno Dacia, proveniente da Bucarest e diretto a Vienna. Arrivo nell’ex capitale dell’Impero poco prima delle 9, dopo una notte nella mia cuccetta singola. Due giorni, con la possibilità di riscoprire questa splendida città tra musei, passeggiate e bagni sul Danubio, il panorama da Kahlemberg, l’edilizia popolare e la mia solita, ma amatissima, visita al Remise: il museo dei trasporti viennese. In questo spazio, un ex deposito dei tram, si ripercorre tutta la storia del trasporto pubblico viennese, salendo su tram, metropolitane e autobus d’epoca fino alla possibilità di cimentarsi conducente della metropolitana viennese, grazie ad un moderno simulatore.
Il mio viaggio con il Treno degli Asburgo non può che terminare a Trieste la città portuale più importante dell’Impero oltre ad essere stata un’ apprezzata meta balneare. Si parte al mattino con l’ Eurocity Emona Vienna-Trieste,nove ore indimenticabili , attraversando la Ferrovia del Semmering, sito inserito nel patrimonio Unesco e considerata la prima ferrovia di montagna, inaugurata nel 1854. Qui i panorami alpini sui ponti si alternano a lunghe gallerie in una delle opere ferroviarie più importanti al mondo dove vennero impiegate nella costruzione più di 20.000 lavoratori.
Si continua verso Graz e poi verso le curatissime campagne slovene, Lubiana, il Carso, Opicina, fino ad arrivare nel Golfo di Trieste. Dopo un bagno al mare, mi godo una serata nella città di Svevo, che ora mi sembra una piccola Timisoara sull’Adriatico, con quell’atmosfera mitteleuropea che mi ha accompagnato per tutto il viaggio. 56 ore totali di treno percorrendo l’immaginario Treno delle Vacanze degli Asburgo, visitando luoghi che anche dopo dissoluzione dell’Impero, ancora oggi, dopo più di 100 anni, conservano un patrimonio unico ed inestimabile, di quella che era la cultura mitteleuropea.