Inverigo è una tranquillo comune della Brianza Comasca collegato al capoluogo lombardo dalla linea Milano-Canzo Asso. La presenza della ferrovia incentivò qui come negli altri comuni, la costruzione di opifici che sfruttavano le acque del fiume Lambro. Oggi questa linea è utilizzata principalmente dai pendolari e da alcuni escursionisti che si spingono verso le località del Triangolo Lariano. La stazione di Inverigo posizionata in una zona collinare è un’ottima base per scoprire questa zona ricca di storia e con qualche scorcio che ricorda la Toscana ma che spingendosi più a nord racconta un passato legato prima all’agricoltura e poi fortemente all’industria che ha notevolmente cambiato il territorio. L’itinerario pone l’accento sull’importanza della riqualificazione ambientale passeggiando nell’Oasi di Baggero e sulle potenzialità narrative delle vecchie industrie adatte a percorsi tematici per i visitatori nella zona di Merone. Un percorso che costeggia in gran parte la linea Milano-Canzo Asso e non lontano dal Lambro per confermare il solido legame di interconnessione tra ferrovia, industria e fiume.
🚂Linea Milano-Canzo Asso, stazione di Inverigo (andata)
🚂Linea Milano Canzo Asso, stazione di Merone (ritorno)
🏃Lunghezza: 10km
⏰️Durata: 2h45
↗️Dislivello: 110m in salita, 140m in discesa
💪Difficoltà: facile
☀️Periodo consigliato: tutto l’anno
Scesi ad Inverigo, si viene accolti da uno splendido panorama sulla Valle del Lambro e proprio dalla stazione si trovano le indicazioni Quel Vial di Percorso” un itinerario ben segnalato e dove troverete tutte le info anche su altre attrazioni della zona, tra scorci unici in questo luogo tanto amato dai milanesi nell’Ottocento per le vacanze. Seguendo il percorso si arriva alla scalinata della Rotonda in via Cagnola da dove si ha un panorama sulla cupola della Villa Rotonda (1813-1814) progettata da Luigi Cagnola, lo stesso dell’Arco della Pace di Milano. Non passeranno inosservate le statue dei telamoni che sorreggono il terrazzo della villa. In questo punto si scorgono i grattacieli di Porta Nuova e City Life e nelle giornate più terse anche gli Appennini. Percorrendo il parco tra pini marittimi, cedri del Libano e cipressi, ci si reca verso l’entrata della Villa Rotonda che oggi ospita la Fondazione Don Gnocchi. Nei giorni feriali si può sbirciare la splendida villa ispirata alla Rotonda palladiana di Vicenza, con la sua grossa cupola, le splendide gradinate, l’adiacente cappella e tanti altri particolari che rendono questo edificio neoclassico uno dei più interessanti della Brianza. Si continua verso la Scalinata del Gigante progettata nel 1664, dove si trova una statua di Ercole e da cui si gode di un panorama sulle Prealpi fino al Resegone. Si riscende in prossimità del Parco Crivelli, per passare verso la piazza principale del paese: Piazza Ugo Foscolo. Più che una piazza un incrocio ma interessante il nome che secondo la tradizione venne dato in onore dello scrittore che qui passò più volte in direzione di Villa Amalia di Erba ospite di un’amica. Non lontano troviamo la chiesa parrocchiale dove seguendo le indicazioni si arriva alla Villa Crivelli, chiamata anche Castello Crivelli. Al momento l’edificio con lo splendido porticato neoclassico disegnato da Leopoldo Pollack si trova in stato di abbandono.
Da qui si scende verso il Santuario di Santa Maria del Noce seguendo lo Stradùn in Pee o anche detto il Viale dei Cipressi datato al 1664 e voluto dal Marchese Giovan Battista Crivelli. L’edificio religioso a valle del caratteristico percorso che tanto ricorda la Toscana, fu edificato nel 1519 e successivamente rimodernato varie volte dopo un’apparizione mariana tra i rami di un noce. Adiacenti al santuario si trovano due grandi portici dove si svolgeva il mercato dei bozzoli di seta, uno dei più importanti della Brianza.
Percorrendo la meno trafficata Via Trento si raggiunge la tenuta Pomelasca appartenente alla famiglia Sormani. Qui si trova la famosa chiesetta di mattoni rossi in stile romanico, costruita nel 1952 e progettata Ambrogio Annoni, importante architetto e restauratore.
Si prosegue verso il comune di Lambrugo costeggiando la Villa Sormani e arrivando poi in una zona residenziale per poi scendere nel centro del paese. In questo comune oltre alla stazione sulla Linea Milano-Canzo Asso (per un’eventuale ritorno) è di particolare interesse la sede del comune, un tempo l’ ex monastero benedettino di Santa Maria. Altro edificio degno di nota sono l’ex oratorio maschile Arrigoni in stile razionalista accanto alla Chiesa di San Carlo Borromeo.
L’itinerario continua scendendo verso il Centro Sportivo di Via Bovia, dove in prossimità della Sorgente del Cepp comincia l’itinerario verso l’Oasi di Baggero. Quest’area caratterizzata da laghetti artificiali è frutto di una riqualificazione ambientale di alcune cave, cominciata negli anni Settanta.
Si attraversa tutta l’Oasi in direzione di Merone affiancando la ferrovia, proprio dove la Como-Lecco incontra la Milano-Canzo Asso. Si prosegue per via Cava Marna e Via Fiume fino al passaggio a livello che scende verso la stazione di Merone, abbellita da murales che raccontano la storia del paese attraverso dipinti famosi, un bel modo di valorizzare la ferrovia e di raccontare questo variegato territorio sulla Linea Milano-Canzo Asso.
STAZIONE + VISITA AD INVERIGO: 1H
INVERIGO- POMELASCA: 30 min
POMELASCA-LAMBRUGO 25min
LAMBRUGO- OASI DI BAGGERO: 10min
OASI DI BAGGERO- STAZIONE DI MERONE: 30min