La Ferrovia Spoleto-Norcia in MTB

Una ferrovia nell’Appennino Umbro inaugurata nel 1926 che collegava Spoleto a Norcia e poi purtroppo chiusa nel 1968. Questa linea era un vero e proprio gioiello ingegneristico: vantava 19 gallerie, 24 viadotti di enorme pregio architettonico che vista la morfologia del territorio, può essere considerata una ferrovia di montagna. La storia della linea comincia però nel 1912, quando l’ingegnere svizzero Sutter, noto per aver diretto i lavori per numerose linee in Italia( tra cui la Asti- Chivasso), inviò in Umbria cinque ingegneri per progettare la ferrovia elettrica a scartamento ridotto, tra cui spiccava il famoso ingegnere Thomann. Quest’ultimo aveva progettato già la la Ferrovia del Lötschberg nonché era fresco di collaborazione della ferrovia del Bernina da Tirano a Saint Moritz. Dei 51km della linea a scartamento ridotto, oggi dopo anni di inutilizzo, un pezzo è stato trasformato in una pista ciclopedonale, la tratta più interessante e totalmente in sicurezza è quella da Spoleto a Sant’Anatolia di Narco. Si può optare per un IC con trasporto biciclette da Milano con un orario purtroppo un po’ scomodo o affittare la MTB a Spoleto. Un’ottima organizzazione, vista la possibilità di poter caricare la bici sui bus della linea Norcia-Spoleto in base alle vostre esigenze.

🚂 Linea Roma-Ancona, stazione di Spoleto (andata)
🚌 Bus Norcia- Spoleto FS, fermata a Sant’Anatolia di Narco SR 209 Valnerina (ritorno)
🚂 Linea Roma-Ancona, stazione di Spoleto (ritorno)
🏃 20km
⏰️5h40 a piedi/ 1h30 in MTB
↗️ 440m in salita, 540m in discesa
☀️ Marzo-Ottobre
💪 mediamente impegnativa a piedi/ facile con MTB


Dal centro di Spoleto si scende verso la vecchia stazione di Spoleto in Via Fratelli Cervi, anche se la ciclopedonale comincia in prossimità dello svincolo di Spoleto Nord lungo la superstrada per Foligno. Una piccola premessa, L’intero percorso è su strada non battuta ed adatto a MTB e persone abbastanza esperte in questo sport. Può inoltre capitare che alcune gallerie o pezzi del tracciato non siano agibili, è quindi sempre meglio informarsi sulla condizione del tracciato prima di partire.

Ammirata la vecchia stazione e giunti all’imbocco del percorso vero e proprio, si comincia a salire con un dislivello costante. Scorci sulla valle sottostante, in un tratto compreso  nel Sentiero degli Ulivi, caratterizzato da calcari mesozoici e naturalmente da alberi di ulivo e terrazzamenti.

Attraversata la prima galleria, si arriva così al Viadotto del Corteccione alto sessanta metri ed uno dei più simbolici della ferrovia, dove in numerose fotografie dell’epoca sono raffigurati i trenini a trazione elettrica che in circa 2 ore collegavano le due località. Qui si si riprende il fiato su uno splendido panorama della stretta Valle del Corteccione che spazia fino alla pianura di Spoleto.

Si continua in salita verso Matrignano sullo spettacolare ex tracciato di montagna, tanto che la Spoleto-Norcia era chiamata la Ferrovia del Gottardo Umbra. Si pedala tra lecci e pini di Aleppo, pochissime le abitazioni tra le gole ed i corsi d’acqua.

Il percorso diventa così elicoidale giungendo nella zona impervia del Viadotto della Caprareccia da cui si ha un panorama sulla Valle Spoletina da un lato e dall’altro dei castagneti della Vallocchia.

Dopo una breve pedalata si arriva alla vecchia stazione. Proprio a Caprareccia Paolo Basler, un altro degli ingegneri inviati da Sutter a Spoleto, nonché direttore di esercizio della linea, così innamorato della linea decise di costruire una casa per le vacanze estive.

Arrivati così al Passo della Caprareccia, ci si trova nel punto più alto del tracciato a 652 m s.l.m  e si transita all’interno dell’omonima galleria lunga ben 1936m e non illuminata che implica( come per tutte le altre gallerie) l’uso di una frontale.

Usciti dall’umidità dell’opera architettonica e accompagnati dalla presenza di numerosi pipistrelli, si prosegue in un’importante discesa del 45 per mille con panorami sulla Valnerina ed il Monte Coscerno. Scendendo più a valle con lo sguardo è già distinguibile la meta del percorso: Sant’Anatolia di Narco.

Si prosegue in un tratto caratterizzato ancora da numerosi ma più brevi viadotti in località Torre ed altrettante gallerie verso Sant’Anatolia di Narco.

I ciclisti più esperti possono continuare verso Norcia su tratti non in sicurezza percorrendo la strada molto trafficata. Il  nostro percorso si conclude a Sant’Anatolia di Narco dando la possibilità anche a chi fa trekking di poter godere di questo meraviglioso percorso alla scoperta della” Ferrovia del Gottardo Umbra”. Si può tornare sullo stesso percorso in bici o prendendo un bus da Sant’Anatolia verso la stazione di Spoleto, sui bus è possibile trasportare le bici, è comunque consigliabile contattare la società dei trasporti nell’alta stagione, in quanto i posti sono limitati. Terminata l’escursione non resta che godersi la serata a Spoleto per poi far ritorno a casa l’indomani, naturalmente in treno!

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