Un itinerario in Lunigiana, dove l’obiettivo è quello di valorizzare i treni regionali ed in questo caso il Milano-Pisa via Pontremoli. Una linea suggestiva inaugurata nel 1897 che collega la provincia di Parma alla Dorsale Tirrenica, risalendo la Valle del Taro ed entrando in Toscana tramite la Galleria del Borgallo in prossimità del valico del Brattello. Si arriva così in Lunigiana dove scesi a Filattiera incomincia la splendida escursione che risalendo le colline porta a scoprire una decina di borgate tipiche della zona ai piedi degli Appennini, in cui il Monte Logarghena fa da padrone dominando il paesaggio. Non solo Appennini ma anche scorci sulle Apuane in un percorso tra sali e scendi abbastanza impegnativi. Il percorso continua con una pausa notturna presso un agriturismo per assaporare le specialità della Lunigiana per poi proseguire l’indomani verso le ultime borgate e riscendere così a Pontremoli.
🚂Linea Parma-La Spezia, stazione di Filattiera (andata)
🚂Linea Parma-La Spezia, stazione di Pontremoli (ritorno)
🏃Lunghezza: 30km
⏰️Durata:9h
↗️Dislivello: 860m in salita, 790m in discesa
☀️Periodo Consigliato: Primavera ed Autunno
💪Difficoltà: Impegnativo
Arrivati in stazione a Filattiera è d’obbligo una deviazione verso l’antica Pieve di Santo Stefano Sorano situata lungo la Via Francigena. Qui durante i lavori di restauro rinvenute fondamenta di epoche precedenti oltre a tombe ben conservate. Probabilmente una di queste del 752 d.C apparteneva a Leodegar, il primo vescovo che arrivò nella valle di Lunigiana e che introdusse la religione cristiana. Alcune steli sono ancora presenti nel maestoso e possente edificio, caratterizzato da tre absidi realizzate dai Maestri Comacini.
Lasciata la pieve si attraversa il paese e si devia in salita in Viale della Vittoria, prendendo poi la mulattiera che risale verso il borgo medievale di Filattiera. L’antico borgo è caratterizzato da diverse strutture difensive prodotte dalle diverse civiltà che la dominarono: dai Liguri Apuani ai Romani, dai Bizantini ai Longobardi, dai Malaspina ai Medici al Ducato di Parma. Filattiera rimane uno dei borghi meglio mantenuti della Lunigiana in cui si trovano alcuni scorci davvero deliziosi.
Dopo aver visitato il paese ed alcuni edifici di rilevante interesse storico, si prende la Strada Provinciale Selva, dove al bivio si continua verso Caprio. Dopo aver attraversato il Canale la Dorbola si ignora la prima deviazione e si devia invece sulla seconda strada sterrata in direzione di Cavallana.
Un piccolo borgo tipico della zona costruito “in galleria” da cui si ha una splendida vista splendida sui borghi arroccati di Rocca Sigillina, Vignolo di Lusignana e gli Appennini dove si distingue il Monte Logarghena oltre agli omonimi prati dove a Maggio fioriscono le giunchiglie. Lasciato il borgo con l’ Interessante campanile della Chiesa dedicata a San Martino e costruito ex novo nel 1820, si risale la breve ma antica mulattiera.
Si prosegue in direzione del cimitero immettendosi poi sulla Strada Provinciale 33 Gigliana e seguendo le indicazioni verso Lusignana, nella vallata del Caprio. La località composta da due frazioni denominate Vignolo e Posponte, è una delle più elevate del versante toscano. Il paesaggio è composto pascoli, prati e boschi verdeggianti, percorsi da numerosi torrentelli. Una piccola deviazione verso la Chiesa dei Santi Vincenzo e Anastasio risalente al 1646 e situata alle pendici del Monte Marmagna. Da qui si prosegue verso Posponte da cui si ha un bel panorama su Vignolo.
Si riscende sulla stessa strada per poi prendere la mulattiera che sale verso Vignolo ed attraversare interamente il paese e seguire il sentiero che passa prima dal “Il Martinello” ed una cappella votiva. A questo punto il tracciato riscende verso il Torrente Caprio in prossimità di Molino Cecconi. Da qui continuando ci si rimette su strada asfalta arrivando così a Rocca Sigillina. Arrivati nel borgo si risale la mulattiera, facendo qualche deviazione per ammirare gli scorci più suggestivi dell’abitato.
La caratteristica borgata posta in posizione dominante lungo una variante della Via Lombarda per il passo del Cirone si trova alla confluenza del torrente Caprio ed è conosciuta per la sua rocca. L’ edificio fu oggetto tra il XIII e XIV secolo di continue lotte con i Malaspina di Filattiera, Pontremoli e Parma per la propria indipendenza. Dopo una breve dominazione nel XIV secolo, il ritorno dei Malaspina provocò la ribellione degli abitanti che nel 1525 si unirono a Firenze. Oggi la zona è famosa anche per le pozze del Torrente Caprio dove refrigerarsi durante l’Estate.
Visitato il paese e raggiunto il punto più alto dell’abitato per godersi il panorama si riscende sulla Strada Provinciale 35 Rocca in direzione di Caprio, un borgo molto caratteristico e che per alcuni scorci ricorda l’architettura presente a Pontremoli. Interessanti sono le case torri medievali del borgo e la Chiesa di Sant’Anna e Santa Maria Assunta. Oggi le vie del borgo sono “abbellite” da gatti ai portoni, per le strade, sulle insegne, dipinti, cuciti, in ferro, in plastica, in legno che fanno sì che il Caprio sia conosciuta come il borgo dei gatti silenziosi.
Da Caprio si prende il percorso 0 prima nei campi con scorci sul paese e poi risalendo la collina un sentiero poco segnalato che dopo aver passato un’abitazione continua in salita fino a sbucare su strada asfaltata sopra la frazione di Serravalle. Da qui si continua per un brevissimo pezzo su asfalto per poi riprendere un largo sentiero tra i campi con panorami sulle Apuane che si rimette su asfalto poco prima dell’abitato di Macerie. Da qui si riscende di poco per poi risalire su strada asfaltata verso Dobbana.
La frazione è composta da diversi agglomerati di case e percorrendo la strada che va verso Tarasco, si incrocia la suggestiva chiesa di San Giovanni Battista, probabilmente costruita nel XV secolo dai pontremolesi, su di una chiesa primitiva esistente già nel Duecento. Nel 1698 questo edificio subì un importante restauro che la trasformò nelle sue forme attuali. Proseguendo su strada asfalta si arriva a Tarasco dove si pernotta per una notte presso l’Agriturismo la Vecchia Cascina per godersi un’ottima cena tipica della Lunigiana e la spettacolare accoglienza dei proprietari che gestiscono questa struttura nella piccola frazioncina immersa nel verde.
Trascorso la nottata nella rilassante struttura si prende la strada poderale (Arzengio) poco sopra l’agriturismo in direzione di Campodone e Ceretoli. Un primo pezzo su strada poderale nel bosco con panorami sulla Lunigiana fino a Ceretoli per poi continuare su strada asfaltata. Si giunge così nella frazione di Ceretoli dove lungo il percorso si incontra la Chiesa di San Martino. Continando si arriva al bivio per Arzengio, un delizioso borgo che merita una deviazione. Questo luogo fu quasi sicuramente sede di un castello oggi completamente scomparso, collocato nel centro del paese, dove oggi si trova una piccola piazzetta e dove in alcune parti sono ancora visibili resti delle antiche mura, oggi inglobate nelle abitazioni.
Si riscende a questo punto all’incrocio dove si è passati precedentemente per riscendere verso il sentiero che passando per il cimitero riscende verso località Case Cervetti. Si prosegue sendendo su strada asfaltata, trovandosi così in prossimità della stazione di Pontremoli. Prima di ripartire è obbligatoria una visita alla meravigliosa città di Pontremoli situata alla confluenza del Fiume Magra e del Torrente Verde. Pontremoli grazie alla sua posizione strategica ai piedi delle salite per i passi montani, ha sempre svolto il ruolo di “chiave e porta dell’Appennino”: chi controllava il borgo controllava il passaggio tra nord e sud della Penisola. Anche Federico Barbarossa, nel 1167 trovò chiuse le porte di Pontremoli, dovette rassegnarsi a valicare l’Appennino per vie più disagevoli.
Libero Comune fino all’inizio del XIV secolo, ma afflitto dalle lotte tra Guelfi e Ghibellini, Pontremoli si consegnò al capitano lucchese Castruccio Castracani degli Antelminelli che, per porre fine alle sanguinose dispute, nel 1322 fece costruire la Cortina di “Cacciaguerra”. Si trattava di un alto muro in pietra eretto tra i due fiumi che divise il borgo e del quale resta la torre civica centrale, il “Campanone”. Ambita e contesa per secoli, nel 1650 entrò a far parte del Granducato di Toscana: grazie alla classe mercantile locale iniziò il periodo più prospero e la città si arricchì di chiese, palazzi e ville barocche che ancora oggi abbelliscono questa cittadina di quasi 7.000 abitanti. Durante la Seconda Guerra Mondiale, Pontremoli come tutta la Lunigiana fu un luogo simbolo della Resistenza. Imperdibile è il Museo delle Statue Stele Lunigianesi, ubicato nel suggestivo Castello del Piagnaro di Pontremoli che offre ai visitatori la possibilità di intraprendere un viaggio affascinante ed emozionante alla scoperta di queste antiche testimonianze scolpite nella pietra arenaria. Terminata la visita in città si riprende il treno dalla stazione ubicata sulla splendida Ferrovia Pontremolese, una linea con un grandissimo potenziale turistico da riscoprire con questo trekking ferroviario in Lunigiana!
STAZIONE DI FILATTIERA-FILATTIERA: 30min
FILATTIERA- CAVALLANA: 1h20
CAVALLANA- LUSIGNANO: 1h
LUSIGNANO- ROCCA SIGILLINA: 50min
ROCCA SIGILLINA-CAPRIO: 40min
CAPRIO- TARASCO: 2h05
TARASCO-CERETOLI: 1h
TARASCO- ARZENGIO: 15 min
ARZENGIO-PONTREMOLI:1h
PONTREMOLI- STAZIONE DI PONTREMOLI: 20min