Con il Treno Besanino nella Val Pegorino

Il Besanino unisce Milano a Lecco via Molteno dal 1911, attraversando in parte la Valle del  Fiume Lambro, una delle linee più suggestive della regione, perfetta per scoprire la Brianza  più autentica. La ferrovia è sopravvissuta alle tante proposte di chiusura quando il trasporto su gomma sembrava l’unica soluzione al pendolarismo. Uno dei tanti itinerari che pongono l’accento su come il Besanino possegga anche un grande potenziale turistico, infatti  dalla stazione di Monza è possibile raggiungere Erba percorrendo il Parco Regionale del Lambro tra fitti boschi,  siti di archeologia industriale, ville storiche, la Basilica di Agliate e nelle vicinanze o sulle sponde di alcuni dei Laghi Briantei. Il percorso proposto attraversa una zona meno conosciuta ma sicuramente meno antropomorfizzata della zona: la Val Pegorino. Un itinerario che parte dalla stazione di Besana, passando per tipiche frazioni brianzole per inoltrarsi poi nei campi, nei fitti boschi che caratterizzano la vallata e dove non mancano alcuni edifici di interesse storico ed artistico. Un percorso non troppo impegnativo che termina nella stazione di Macherio-Canonica, punto di partenza di altri itinerari all’interno del parco regionale. Un polmone verde vicinissimo alla metropoli che meriterebbe insieme alla linea Milano-Lecco (via Molteno) una valorizzazione per promuovere il turismo di prossimità.

🚂 Linea Milano-Lecco via Molteno, stazione di Besana Brianza
🚂 Linea Milano-Lecco via Molteno, stazione di Macherio-Canonica
🏃 11km
⏰️2h45
↗️ 80m in salita, 200m in discesa
☀️ Tutto l’anno
💪 Facile


Il territorio del Comune di Besana è situato su sette colli di origine morenica e fu interessato dalle glaciazioni di cui ne è testimonianza il “Sasso del Guidino”, masso erratico di notevoli dimensioni che si conferma l’attrazione più antica della zona. Un territorio ricco di almeno 30 ville gentilizie di differente valore storico artistico, in cui Besana ha sempre rappresentato uno dei centri più importanti della zona. La sua storia è legata come gli altri centri della Brianza all’industrializzazione che però non ha soppiantato del tutto la vita rurale regalando scorci di corti, campi, pascoli e frutteti durante l’itinerario. Si parte dalla stazione ferroviaria per prendere la via Dante Alighieri a fianco della Villa Filippini, per poi svoltare nella Via Luigi Viarana e Via della Busa, oltrepassando la Via Kennedy.

Si arriva così a Montesiro una piccola frazione posizionata a 300 ms s.l.m, su una delle sette colline di Besana e dove oltre agli scorci tipicamente brianzoli, si trovano alcuni edifici religiosi. Il più importante è la  Chiesa di San Siro, risalente alla fine del 1600. Secondo la tradizione, San Siro in transito nella zona, mise una croce a un lato del sagrato riuscendo ad arrestare l’epidemia di peste e dando così il nome attuale alla località.

Da Montesiro si prende la Via Sant’Antonio dove poco dopo l’incrocio tra Via Borsi e Papa Giovanni XIII, su quest’ultima via si trova il sentiero che porta verso la Val Pegorino. Si cammina inizialmente in un pratone, lasciandosi alle spalle le abitazioni per poi entrare nel bosco dove si trova il Rio Pegorino, piccolo corso d’acqua che dona il nome alla vallata brianzola.

Un piacevole percorso che continua tra sali e scendi nel bosco affiancando il corso d’acqua tra boschi e coltivazioni fino a sbucare in Via Camillo Benso Conte di Cavour, sotto l’abitato di Tregasio. Da qui si prende il sentiero che porta Via Giosuè Carducci.

Questa piccola deviazione verso la piccola frazione di Tregasio, oltre a godere di una piacevole salita, porta verso uno degli scorci più belli della Brianza: la chiesa in stile neogotico dei Santi Gervaso e Protaso (1917) e soprattutto dalla Rotonda, uno dei monumenti neoclassici più importanti della Brianza, costruita nel 1842 e dichiarata nel 1912 monumento nazionale. L’edificio fu progettato dal famoso architetto Luigi Cagnola, lo stesso della Rotonda di Inverigo. Morto il Cagnola, il progetto di costruzione fu seguito da Ambrogio Nava che fece costruire l’edificio. Con il tempo l’edificio dalla cupola azzurra attraversò un periodo di incuria tanto che fu utilizzato come granaio. Restaurata varie volte, oggi questo splendida opera architettonica sorretta da sei cariatidi, merita assolutamente una deviazione per chi si trova in zona, sebbene non sia sempre visitabile all’interno.

Da Tregasio si riscende dalla Via Manzoni verso la Val Pegorino su strada sterrata e poi su sentiero, ritornando nel bosco ai piedi dell’abitato di Corezzana ed in prossimità della Cascina Zuccone Franco, seguendo il letto del torrente ed incontrando un vecchio lavatoio. Si prosegue così verso Canonica, in una zona ricca di numerosi itinerari, meta amata anche da chi pratica la mtb.

Seguendo il sentiero si sbuca sulla SP135. Si continua affiancando la strada fino al ponte sul Fiume Lambro in direzione Canonica, attraversandolo ed arrivando sulla ciclopedonale Monza-Erba e poco lontano dalla stazione di Macherio-Canonica. In questa stazioncina, con un ex casello oggi diventato una deliziosa abitazione privata si aspetta il mitico treno Besanino per far ritorno a Milano.

STAZIONE DI BESANA BRIANZA- MONTESIRO: 25min
MONTESIRO-TREGASIO: 1h
TREGASIO- STAZIONE DI MACHERIO CANONICA
:1h20min


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